Gli atlanti, così come le foto aeree e le immagini procurate attraverso i veicoli spaziali, ci presentano la superficie terrestre e le impronte umane che la connotano come una realtà oggettiva, che esiste e vive al di fuori del soggetto. Questa è la grammatica razionalista, che caratterizza la geografia convenzionale e che ha l’ambizione di essere una componente fondamentale delle conoscenze su cui è basata la nostra vita. C’è, però, un altro modo di rappresentare la superficie terrestre, quello in cui i luoghi sono considerati come parte della nostra esperienza e delle nostre visioni del mondo. Questa è la grammatica umanistica, che pone il soggetto, l’individuo nelle sue condizioni esistenziali, al centro della rappresentazione, e considera i luoghi nei termini in cui entrano nella sfera emozionale e spirituale. Il libro mette a confronto le due grammatiche. Ne specifica dapprima le basi concettuali e la natura del metodo, e poi considera a quali prodotti esse approdino nell’affrontare temi fondamentali dalla geografia umana, dalla città alla rete urbana, dalla regione al paesaggio. La materia è esposta in modo da interessare sia gli addetti ai lavori, sia coloro che si avviano ad esercitare professioni che coinvolgono le scienze del territorio, sia ancora coloro che sono semplicemente curiosi di esplorare come possa esistere una geografia diversa da quella che hanno appreso nei corsi scolastici. Nei capitoli sono esposti gli argomenti generali, un vasto numero di documenti, associati ai singoli capitoli, approfondisce argomenti specifici esponendo in dettaglio sia concetti sia metodi di lavoro. La comprensione del testo è agevolata attraverso un vasto repertorio di figure, molte delle quali visualizzano i percorsi discorsivi. Il volume è corredato da una bibliografia attentamente selezionata.