L’asino è considerato, per tradizione, un animale dalle caratteristiche ambigue: pigro, ma anche incline alle fatiche, irriconoscente, ma anche umile e servizievole. Su questa duplicità ha giocato la letteratura elevando l’asino a emblema di possibile riscatto da una condizione di subalternità sociale, religiosa, intellettuale. Nessun altro periodo della nostra storia letteraria quanto quello rinascimentale è così ricco di testi sull'asino e di veri e propri elogi “asinini”, a testimonianza dello spirito sulfureo ed eterodosso che attraversa quasi due secoli di letteratura. Il volume, dopo un ampio inquadramento di quello che può quasi configurarsi come un vero e proprio “genere”, presenta un’amplissima scelta di testi rinascimentali sull'asino, fornendo un’approfondita ricognizione su un tema tanto eccentrico quanto affascinante.
Svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna. Ha pubblicato Il carnevale della idee. L’antipedanteria nell’età della stampa (Gedit, 2007), Dalla parte dei sileni. Percorsi nella letteratura italiana del Cinque e Seicento (il Mulino, 2011) e, insieme a Gian Mario Anselmi, Niccolò Machiavelli (Le Monnier, 2011). Ha curato, con Federica Rossi, la ristampa anastatica del Cane di Diogene di F.F. Frugoni (Forni, 2009) e, insieme ad A. Campana, N. Maldina e F. Giunta, il manuale Itinerari nella letteratura italiana (Carocci, 2013). È tra i redattori del portale di letteratura Griseldaonline.
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