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«La scienza dell’universo, il canto». Per una lettura dell’ultimo Luzi

Munaretto Matteo
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ISSN:
1722-7097
Rivista:
Quaderni Di Filologia Romanza
Anno:
2015
Numero:
23
Fascicolo:
Quaderni Di Filologia Romanza N. 23/2015

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Lo studio, prendendo in esame soprattutto il “terzo tempo” dell’opera luziana, dal Battesimo dei nostri frammenti (1985) in poi, intende mettere il rilievo la peculiarità che distingue, pur entro una stagione di forte coesione stilistica e tematica, il suo estremo tratto, da Sotto specie umana (1999) ai testi postumi (ora in Poesie ultime e ritrovate, Milano, Garzanti, 2014). Sulla scorta di una considerazione dell’intero itinerario di Luzi alla luce del rapporto tra ritmo e metro, come impostato dall’autore stesso nel suo saggio Lezione sull’endecasillabo, è possibile riconoscere negli ultimi testi caratteri di spiccata musicalità. Incrociando questi dati formali col rilievo dei lemmi come musica, canto e affi ni, risulta evidente la centralità che proprio la musica assume nella fase più tarda della poesia di Luzi. Lo studio mostra allora come questa centralità derivi da una tensione laudisticoliturgica e da un corrispondente sfondo teologico apparentato con il pensiero di Teilhard de Chardin. L’ultima poesia luziana viene così a confi gurarsi come la parola capace di captare e ospitare l’incontro tra lodante lingua della Natura e voce del Trascendente, che pronuncia nel silenzio il Nome del Logos. Ed è appunto nel canto che si manifesta questo incontro, cui tutta l’opera luziana tende da sempre. Parole chiave: Mario Luzi - Dottrina dell’estremo principiante - Teilhard de Chardin - Poesia italiana - Novecento

By focusing principally on the “third phase” of Luzi’s literary production - from Battesimo dei nostri frammenti onwards – this study is meant to highlight the peculiar traits of works such as Sotto specie umana (1999) and the poems included in the 2014 posthumous collection Poesie ultime e ritrovate (Garzanti publisher) within the broader frame of the poet’s mayor themes and stylistic features. Referring back to Luzi’s considerations about rhythm and metre in poetry as presented in his essay Lezione sull’endecasillabo it’s possible to identify a strong and pervasive musicality as the distinguishing artistic trait of his later works. This emerges clearly if we juxtapose the form of his latest poems and the relevance of words such as ‘musica’ and ‘canto’ in them. Therefore this study aims at demonstrating how this strong musicality results mainly from a pervasive liturgical tension and a theological background indebted with Teilhard de Chardin’s thoughts and beliefs. Luzi’s later poetic production is able to grasp and reveal the communion between the praising language of Nature and the voice of the Transcendence which pronounces in silence the Name of Logos. And it’s precisely in the song that this union – which can be considered as the ultimate objective of Luzi’s whole artistic production – takes shape. Keywords: Mario Luzi - Dottrina dell’estremo principiante - Teilhard de Chardin - Italian Poetry - Twentieth Century.