Acquista:
La valle del Basento: un laboratorio
naturale per comprendere i meccanismi
delle colate di argilla
Le colate di argilla sono le frane più diffuse in Italia meridionale
e coinvolgono in modo estensivo i depositi di argille consistenti
tettonizzate e fessurate di elevata plasticità che costituiscono la
frazione pelitica delle formazioni a struttura complessa della catena
appenninica (Argille Varicolori e Flysch Rosso).Questo articolo presenta
all’interno di un quadro unitario i caratteri della franosità della Valle
del Basento (un’ampia area dell’Appennino) attraverso i risultati del
monitoraggio di alcuni siti pilota, in cui sono state rilevate, studiate
e messe sotto osservazione strumentale cinque colate di argilla. I
risultati del monitoraggio (di piogge, pressioni interstiziali, spostamenti
superficiali e profondi) evidenziano differenti comportamenti di zone
diverse di ogni singola frana e la forte relazione esistente fra gli aspetti
morfologici e quelli cinematici. I dati del monitoraggio indicano che
talvolta il movimento avviene in condizioni non drenate o parzialmente
tali, con conseguente sviluppo di sovrappressioni interstiziali, che
influenzano in maniera significativa il tipo di movimento e la stabilità.
Le osservazioni riportate in questo articolo sono coerenti con
le fasi del movimento delle colate di argilla classificate e descritte
nella letteratura scientifica (fra gli altri: GUIDA e IACCARINO, 1991).
Subito dopo l’innesco, i terreni del corpo di frana sono fortemente
ammorbiditi, tanto da avere l’aspetto di un fluido viscoso (processi
di natura sia meccanica che chimica possono essere responsabili del
forte decadimento meccanico); di conseguenza la frana assume la
forma di una colata. Durante le fasi successive, il terreno consolida
diventando più rigido e il modo con cui la frana si muove cambia in
maniera significativa, passando dal flusso viscoso allo scorrimento
di un corpo rigido su una superficie di rottura.
Earthflows in tectonized clay shales are widespread in the Apennine Chain of Southern Italy. This paper aims to outline their most significant features, on the basis of the results of a study carried out in the high Valley of the Basento river. In particular, the results of displacement and pore pressure monitoring allow to outline a general framework of the earthflow mechanisms, highlighting the strong relationship between morphological aspects, kinematic behaviour and slope stability conditions, and showing the important role of pore pressures. It is shown that after triggering, the soil mass is so softened to behave as a viscous medium: the movement of the landslide body has the features of a flow from moderate to rapid [CRUDEN and VARNES, 1996]. During the following stages, the soil becomes progressively stiffer and stiffer, while its displacements become slow or extremely slow and the movement type from flow turns to sliding.
Se vuoi essere informato sulle nostre novità editoriali, registrati alla nostra newsletter!