Insulti, insinuazioni, stereotipi: la violenza contro le donne, nella Roma antica, si è spesso esercitata attraverso le parole. Dietro la maschera della matrona pudica, della meretrice infame, della vecchia ridicolizzata, si nasconde una narrazione di potere. Questo volume indaga le parole — quelle dei contemporanei, delle leggi, delle satire, dei miti — che hanno definito, denigrato, controllato i corpi e le vite femminili. Un percorso storico, storiografico e linguistico che attraversa secoli di stereotipi duri a morire, per smontarne la logica e restituire complessità e dignità a quelle voci dimenticate. Un racconto finale raccoglie i temi e le suggestioni dei saggi, dando risonanza narrativa ed emotiva alla riflessione storica.
Beatrice Girotti insegna storia romana, storia della tarda antichità e storia delle donne nel mondo classico presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna. Si occupa prevalentemente di storiografia tardoantica, sia pagana che cristiana, con la correlata analisi sociale della realtà antica ad essa sottesa. In particolare la sua attenzione è volta alla storiografia di IV-VI secolo e ai temi connessi alla dialettica del potere e alla corte. Con Pàtron ha pubblicato Ricerche Romana di Jordanes (Studi di Storia, Bologna 2009) e Vita alla corte imperiale (Itinerari di Storia antica, Bologna 2010).
Assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna e educatrice museale, ha conseguito il Dottorato in Storia romana con una tesi sulla conservazione e la comunicazione del patrimonio epigrafico esposto nei musei. Nel progetto PRIN 2022 “#EtiamEgo” si occupa, tra le altre cose, della comunicazione e disseminazione dei risultati della ricerca.
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