Jordanes ha una sua rilevanza come autore dei cosiddetti Getica, la prima opera che in forma di racconto storico percorre le tradizioni dell’infanzia dei popoli “barbarici”: si tratta, per esplicita dichiarazione dell’autore, di un compendio della per noi perduta Storia dei Goti del ben più illustre Cassiodoro. All’alba dell’Alto Medioevo, anche solo compendiare un’opera del genere segna l’operazione dell’abbastanza oscura personalità di Jordanes con una valenza precisa, di ponte tra il classico e il medioevale, storiograficamente parlando: i Getica sono lettura obbligatoria per gli storici dell’Alto medioevo. L’attività di Jordanes si è dispiegata anche su un altro versante, quello in direzione del classico, con un’altra opera, i cosiddetti Romana. Si tratta di un compendio storico da Adamo a Giustiniano, redatto trascegliendo brani di autori risalenti, fin dalla Bibbia, in un latino spesso impervio e ormai tinto di medievale: si capisce come in generale i Romana abbiano goduto di scarsa considerazione, al più visti come il riflesso del degrado della cultura nei secoli bui. Si aggiunge che dal punto di vista della ricostruzione storica essi non portano praticamente nulla di nuovo a quanto conosciuto, e che anche senza una dichiarazione esplicita dell’autore è agevole rintracciare le fonti di seguito utilizzate. Queste Ricerche non pretendono di rivalutare la personalità di Jordanes storico: semplicemente, attraverso un confronto con le fonti note, si propongono di analizzare il modo di lettura e di selezione messo in pratica per la redazione di una delle ultime, se non l’ultima, Storie Universali.
INDICE
Jordanes - I Romana - Romana 1-7 e il problema delle tre Prefazioni - confronto con Bibbia e con Gerolamo - Romana 38-39; 51-52: Disgressione sull’origine di Roma - Romana 40-83: fino al regno dei Tolomei - Romana 84: Cleopatra - Confronto con Floro e Festo - Romana 85-86: problemi di interpretazione - Romana 87-209: dal “Breviario” di Floro (?); 210-235 - dal Breviario di Festo (?); 236-254 da Floro, Festo, e Gerolamo (?) - da Festo (?) - confronto con la tradizione dell EKG: da Romana, 255 a Romana, 314 - Massimino il Trace - il “silenzio” su Costantino? - la “bigamia” di Valentiniano e il modernus Valentiniano - confronto con Mercellinus comes: da Teodosio al ventiquattresimo anno di regno di Giustiniano - stato della questione e considerazioni finali - i Getica e i Romana - problemi storiografici: la Storia romana di Quinto Aurelio - Memmio Simmaco - il 476 - struttura dei Romana, metodi di lavoro di Jordanes - considerazioni sulle Prefazioni e su Rom., 8-85; 86-254 - l’«adbreviatio chronicorum» - considerazioni su Rom., 255-314 - considerazioni su Rom., 315-388 - considerazioni finali.
Girotti Beatrice
Beatrice Girotti insegna
storia romana, storia della tarda antichità e storia delle donne nel mondo
classico presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di
Bologna. Si occupa prevalentemente di storiografia tardoantica, sia pagana che
cristiana, con la correlata analisi sociale della realtà antica ad essa
sottesa. In particolare la sua attenzione è volta alla storiografia di IV-VI
secolo e ai temi connessi alla dialettica del potere e alla corte. Con Pàtron
ha pubblicato Ricerche
sui Romana di
Jordanes(Studi di Storia, Bologna 2009) e Vita alla corte imperiale(Itinerari
di Storia antica, Bologna 2010).