Imparare a condurre un gruppo di lavoro, a comunicare, ad insegnare, non può essere fatto mediante “tecniche” oggettive, bensì sviluppando il metodo e la filosofia di apprendimento a cui siamo stati abituati. Sono finora state sopravvalutate le capacità mnemoniche e cognitive mentre sono invece da migliorare, per apprendere più efficacemente, le capacità relazionali e di conoscenza di sé. La formazione e l’educazione si svolge in climi, situazioni, setting, che sono determinanti per apprendere. Questi climi si possono progettare e migliorare, non sono affatto una conseguenza dell’apprendimento bensì un mezzo straordinariamente efficace. Nelle istituzioni educative “apprendere” è invece sinonimo di noia e necessità di adattamento, mentre nelle organizzazione è o un processo iniziatorio, pseudo-punitivo, oppure un puro divertimento, pseudopremiante, come nella formazione-spettacolo. Il modello ancora oggi implicitamente più popolare, nell’ambito organizzativo ed istituzionale, è quello comportamentista, secondo il quale le persone imparano, o meglio si adattano, medianti ricatti, premi, controlli, norme. Manager, dirigenti e insegnanti si lamentano della passività altrui, della mancanza di autonomia e di motivazione. Essi però possiedono dei modelli di aspettative negative e si rifiutano spesso di “costruire la realtà” e il clima dei loro gruppi. L’autonomia altrui è un obbiettivo tanto auspicato quanto, nei processi, osteggiato. Infatti noi, in realtà, lottiamo contro cose che dichiariamo di desiderare ed il desiderare stesso diviene così un qualcosa da apprendere. Il più paradossale, e preoccupante, esempio ci viene proprio da una dimensione di apprendimento tuttora negato e “trasgressiva”: imparare a stare bene. Si lotta spesso contro il proprio benessere, non ascoltando la propria soggettività, le proprie motivazioni, i propri desideri. La proposta dell’autore è quella di imparare a trattare la soggettività imparando a imparare, facendo cioè dell’apprendimento stesso una occasione di discussione e confronto sui temi del cambiamento, delle motivazioni, del senso dato alle proprie esperienze. Il libro è corredato da sei esercitazioni, sui temi proposti dall’autore, per imparare a imparare.
INDICE
Indice delle illustrazioni - prefazione - premessa - imparare a motivare - introduzione - metafore della motivazione - cos’è la motivazione - soggettività della motivazione - una rivisitazione del modello umanistico - bisogni o desideri? - quattro problemi-chiave della motivazione - la dissonanza come principio motivazionale - la motivazione nel campo psicologico - le teorie “aspettativa-valore” - la motivazione a “spiegare” la realtà - la psicologia sul campo: il lavoro - l’atteggiamento verso le proprie motivazioni: il modello intrinseco ed estrinseco - la scelta tra intrinseco ed estrinseco - il modello estrinseco: scarsità e abbondanza - l’equilibrio della società scarsa: soffrendo si impara - gli indicatori sociali di abbondanza e di benessere - ben-essere - il benessere dell’apprendimento - conclusioni - imparare - introduzione - la definizione scientifica - le scuole di pensiero - premesse metodologiche - la dinamica dell’apprendimento: stimoli, risposte, rinforzi - oltre il comportamentismo - l’intervento sull’apprendimento: una nuova teoria? - le teorie relazionali dell’apprendimento: dell’imitazione alla libertà - che cos’è apprendere - le teorie “mature” dell’apprendimento - il costruttivismo - la dinamica del costruttivismo - i costrutti personali il sistema dei costrutti personali - aspetti metodologici della teoria - la conoscenza del proprio sistema di costrutti - tre tipi di cambiamento - la scuola di epistemologia operativa - note critiche al costruttivismo - problemi di una teoria dell’apprendimento e della formazione - conclusioni - imparare a imparare - scenari - la competenza nell’apprendere - modelli di apprendimento e obbiettivi - insegnare, imparare, imparare a imparare - l’atteggiamento verso all’apprendimento - evoluzione del concetto di “imparare a imparare” - le definizioni - precauzioni metodologiche - le proposte metodologiche - la misura di stile di apprendimento - combinazioni diagnostiche - imparare a imparare tramite gli stili di apprendimento - applicazioni del modello di Kolb - le metodologie qualitative - la repertory grid - imparare a imparare tramite il cambiamento degli stati di coscienza - il T group - la gestione di un laboratorio per imparare a imparare - conclusione - glossario - appendice - bibliografia - indice per autori - indice per argomenti