Il progetto del Bypass di Genova. Il nuovo sistema autostradale per risolvere il problema della congestione del nodo di Genova: le sfide geologiche e ingegneristiche 

Il progetto del Bypass di Genova, conosciuto come “Gronda di Genova” è stato promosso dalla Concessionaria Autostrade per l’Italia S.p.A. per risolvere il problema della congestione del nodo autostradale di Genova. Dopo un articolato processo di dibattito pubblico e di interazione con il territorio, gli enti locali e la città di Genova, il progetto ha raggiunto un livello avanzato di definizione e, nel 2016, è stato sottoposto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’approvazione finale. La nuova rete autostradale si sviluppa quasi interamente in sotterraneo e prevede la realizzazione di 25 nuove gallerie per uno sviluppo complessivo di 50 km, con sezioni di scavo che raggiungono i 500 m2 in corrispondenza dei cameroni di svincolo. Dal punto di vista geologico, il tracciato della Gronda di Genova attraversa un territorio di grande complessità strutturale, dove il dominio orogenico alpino è giustapposto a quello appenninico. Per le gallerie ad Ovest del Torrente Polcevera, tale complessità geologica comporta la gestione dell’avanzamento in sotterraneo e delle terre da scavo in ambiente potenzialmente amiantifero. Un’apposita campagna di indagini geognostiche integrative è stata avviata al fine di approfondire ulteriormente le conoscenze relative alle caratteristiche geologiche, idrogeologiche e geomeccaniche degli ammassi rocciosi all’interno della fascia tettonicamente e strutturalmente complessa nota come zona di Sestri-Voltaggio. La costruzione dell’opera sarà suddivisa in cinque lotti funzionali ed avrà una durata complessiva di 10 anni; lo scavo delle gallerie avverrà simultaneamente da più fronti a partire dai cantieri posizionati strategicamente nell’area interessata dal progetto. Il presente articolo illustra le principali sfide di carattere geologico e ingegneristico del progetto.