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«TUTTI HANNO IL LOR FINE AL MONDO». PASCOLI E IL RISORGIMENTO

Palmieri Pantaleo
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ISSN:
1120-8856
Rivista:
Rivista Pascoliana
Anno:
2013
Numero:
24-25
Fascicolo:
Rivista Pascoliana N. 24-25/2012-2013

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Dopo aver mostrato che il Pascoli oratore civile non è un Pascoli tardo e ancor meno un Pascoli che prende la parola in pubblico solo per dovere d’ufficio, una volta subentrato alla cattedra del Carducci, bensì un Pascoli che elabora una nuova poetica e rimodula in senso patriottico (l’aggettivo non è equivalente ma opposto a nazionalista) la sua adesione al socialismo, Pantaleo Palmieri propone di guardare a un Pascoli convintamente zoon politikon, pienamente consapevole che il Risorgimento era stato un percorso accidentato e incompiuto, e in parte tradito, e che individua nella guerra di Libia un’occasione di coesione nazionale, il riscatto di Dogali e di Adua, e infine uno sbocco per il problema dell’emigrazione. In questo orizzonte ideologico gli incompiuti Poemi del Risorgimento mirano a creare una nuova mitologia: la mitologia della Patria-madre. Parole chiave: Pascoli, Risorgimento, socialismo patriottico, emigrazione.

In this paper we show that Pascoli as a civic orator is not a late tendency, and much less the expected duty of an appointee to Carducci’s chair. Instead, Pascoli formulates a new poetics, and motivates his adhesion to socialism with patriotism (which he intends as being opposite, and not equivalent, to nationalism). Pascoli is a committed zoon politikon, fully aware that Risorgimento has been a rocky and not fully accomplished journey, that had been partially betrayed. He sees the Libian war as an opportunity for national unity, a redemption of the Dogali and Adua defeats, and a way out of the emigration issue. Within this ideological horizon, the unfinished Poemi del Risorgimento aim at creating a new mythology: the mythology of the Mother Homeland. Keywords: Pascoli, Risorgimento, patriotic socialism, emigration.