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L’Autore ricostruisce la genesi della prima bibliografia militare italiana, pubblicata a Torino nel 1854 da Mariano d’Ayala (1808-1877), un Ufficiale del Genio Napoletano esiliato per ragioni politiche. Questa bibliografia, che include più di 10.000 libri e manoscritti scritti o tradotti in Latino o in Italiano fin dal XV secolo, era basata in parte su precedenti bibliografie generali o di fortificazione (soprattutto quella pubblicata nel 1810 da Luigi Marini), e in parte sulla biblioteca militare raccolta dal Conte Cesare Saluzzo di Monesiglio (ora “Fondo Saluzzo” della Biblioteca Reale di Torino). Lo studio inquadra il lavoro di d’Ayala nella storia della bibliografia militare europea, dal Syntagma de studio militari pubblicato a Roma nel 1637 da Gabriel Naudé, fino alla bibliografia generale delle bibliografie militari pubblicata nel 1857 dal ben noto bibliotecario Julius Petzholdt (1812- 1891). Inoltre lo studio sottolinea l’approccio più ideologico che pratico di d’Ayala, che mirava soprattutto a proclamare il primato nella letteratura e scienza militare che l’Italia detenne fino ai primi decenni del Seicento. Secondo Ilari, questa è una sensibile differenza rispetto alle bibliografie militari contemporanee pubblicate in altri paesi europei. Queste ultime sembrano infatti essere nel complesso meno caratterizzate in senso nazionalistico e maggiormente preoccupate di agevolare gli studi militari, sia nella formazione di base degli ufficiali e nel lavoro di stato maggiore, sia ai fini dell’epistemologia delle scienze militari.
The Author reconstructs the genesis of the first Italian military bibliography, published in Turin in 1854 by Mariano D’Ayala (1808-1877), an Officer of the Neapolitan Engineers exiled for political reasons. This bibliography, which includes more than 10.000 books and manuscripts written or translated in Latin or in Italian since the 15th Century, was based partly on precedent bibliographies of general literature or of fortification (namely that published by Luigi Marini in 1810), and partly on the military library collected by Count Cesare Saluzzo di Monesiglio (now the s. c. “Fondo Saluzzo” of the Royal Library in Turin). The study frames the D’Ayala’s work within the history of the European military bibliography, since the Syntagma de studio militari published in Rome in 1637 by Gabriel Naudé, up to the general bibliography of military bibliographies published in 1857 by the well known librarian Julius Petzholdt (1812-1891). Indeed, the study highlights the D’Ayala’s ideological rather than practical approach, aiming above all to claim the primacy in military literature and science that Italy detained until the first decades of the 17th century. According to Ilari, it’s there a sensible difference compared with the contemporary military bibliographies published in other European countries. The latter are in fact more concerned with practical purposes, ranging from education to staff studies and epistemology of the military science.
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