Antonio Domenico Triva. Un artista tra Italia e Baviera
Antonio Triva è un artista capace e consapevole delle esigenze della pittura altisonante e celebrativa che, carica di umori drammatici e basata su di una movimentata scenografia barocca, contribuisce a fargli riconoscere una posizione storicamente di tutto rispetto in ambito europeo. Nato a Reggio Emilia nel 1626 lavora a Piacenza, Rovigo, Padova, Venezia, Brescia e Torino, prima di essere chiamato a Monaco nel 1669, nel pieno della maturità espressiva, dove rimane fino alla morte, avvenuta nel 1699. Figura determinante per l’aggiornamento della cultura artistica della Baviera, riuscì a interpretare le nuove esigenze celebrative della Corte monachese e diede, con coerenza e impegno di mestiere, un esempio formale di cui gli artisti locali tennero lungamente conto. Questo studio si propone di focalizzare la sua attività pittorica sulla base di un’accurata ricognizione delle opere e del sistematico approfondimento delle fonti archivistiche italiane e tedesche che hanno portato alla luce diverso materiale inedito.
INDICE
Antonio Domenico Triva in Italia (1626-1669) - Antonio Domenico Triva in Baviera (1669-1699) - regesto - le pitture del periodo italiano (1648-1669) - le pitture per la Resistenza a Monaco di Baviera - le pitture per il Castello di Nymphenburg a Monaco di Baviera 1673-1674 - le pale d’altare in Baviera - opere pittoriche di dubbia attribuzione - opere pittoriche tramandate in disegni postumi - le opere disperse o perdute - disegni - proposte per il Triva incisore - fonti archivistiche - bibliografia - abbreviazioni - referenze fotografiche - indice dei nomi persona e luogo - indice dei temi iconografici.
Longo Endres Lucia
E’ professore associato di Storia dell’Arte Moderna e Storia
dell’Arte dei Paesi Europei presso l’Università di Trento. Le sue ricerche
privilegiano lo scambio artistico-culturale tra l’Italia e la Germania nel
periodo rinascimentale e barocco, con particolare attenzione alla ricaduta
delle poetiche pittoriche e architettoniche promosse, in Germania,
dall’attività di artisti italiani e, in Italia, tramite l’operato dei pittori
bavaresi.