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Lessons learned from 6 years of suction monitoring of the Slano blato landslide

Maček Matej Majes Bojan Petkovšek Ana
Articolo Immagine
ISSN:
0557-1405
Rivista:
Rivista Italiana di Geotecnica
Anno:
2016
Numero:
1
Fascicolo:
Rivista Italiana di Geotecnica N. 1/2016

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Esperienze acquisite in sei anni di monitoraggio della suzione nella frana di scivolamento a Slano blato
Lo smottamento di Slano blato è una delle frane di scivolamento più antiche, più grandi e attive della Slovenia e interessa un volume superiore a un milione di metri cubi. Nella sua fase più recente, nel novembre del 2000, si è attivata una grossa colata di terreno sciolto e detriti sulla cui superficie, nell’estate del 2003, è stata rilevata una crosta secca, attestante l’inizio del processo di essiccamento e di desaturazione della massa colata. Nel 2007 sono stati individuati tre siti rappresentativi, dove sono stati collocati strumenti dotati di sonde tensiometriche, per meglio comprendere la variazione di suzione all’interno della massa della colata e i processi di essiccamento-assorbimento dell’umidità. Inoltre, si è proceduto a prelevare una serie di campioni di terreno per poi analizzarli in laboratorio e determinare così la curva di ritenzione idrica e il comportamento volumetrico del terreno durante il processo di essiccamento. L’esito del programma di monitoraggio, durato sei anni, ha evidenziato la necessità di periodi umidi prolungati per poter assistere alla suzione della massa costituita da colata di terreno sciolto e detriti. Una riduzione tempestiva della suzione è stata rilevata in profondità fino a 1 metro, in occasione di piogge episodiche in periodi di elevata suzione, un indizio, questo, della diffusione di fessure da essiccamento sino alla profondità delle sonde tensiometriche. Dai risultati del monitoraggio e dalle rispettive misurazioni di laboratorio è stato possibile concludere che la variazione di suzione non è il risultato del processo di desaturazione quanto piuttosto della deformazione volumetrica (ad es. ritiro del terreno).

The Slano blato landslide is one of the oldest, largest and most active landslides in Slovenia, with a volume of more than one million cubic metres. In its recent history, a large earthflow was triggered in November 2000, and in summer 2003 a dry crust was observed on the surface of the earthflow for the first time, indicating the start of the drying out and de-saturation of the earthflow masses. In order to better understand the suction variation inside the earthflow body and the drying–wetting processes, three representative locations were instrumented with suction probes in 2007. Soil samples were also taken for laboratory determination of the soil water retention curve and volumetric behaviour during drying. The results of the 6 year monitoring program showed that only prolonged wet periods change the suction in the earthflow body. A sudden decrease in suction was observed in the case of depths of up to 1.0 m during rainfall events in high suction periods, indicating the propagation of desiccation cracks to the depth of the suction probes. From the results of the monitoring and of corresponding laboratory measurements it was concluded that suction variation is not the result of de-saturation, but rather of volume deformation (i.e. shrinkage).