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Pascoli si interessò di fi losofi a per tutta la vita. Conosceva sia la fi losofi a antica, sia quella medioevale, sia quella contemporanea, per la conoscenza della quale fu per lui determinate il confronto coi colleghi che insegnavano discipline fi losofi che alle Università di Pisa, Messina e Bologna: Giuseppe Tarantino, Giovanni Cesca e Giuseppe Tarozzi. Studiò nei fi losofi i temi del linguaggio e dell’arte. Lesse, tra gli altri, Platone, Agostino, Ficino, Vico, Spencer, Max Müller, James Sully, Nietzsche, Schopenhauer, Eduard von Hartmann, Ernst Heinrich Haeckel. In Platone, sul quale seguì i corsi universitari di Francesco Acri, cercò soprattutto il poeta, l’inventore di immagini; criticò Nietzsche per il pensiero superomistico; altri, come Haeckel, contribuirono a meglio defi nire il sostrato fi losofi co della sua visione del mondo. La rifl essione di Pascoli si presenta come una forma di evoluzionismo etico-estetico, che si svolge nei chiari confi ni segnati dal rifi uto della distinzione tra spirito e materia, dalla conseguente negazione dell’esistenza di un’anima immortale, e dalla convinzione che la conoscenza umana non possa trascendere l’esperienza sensibile. Si deve osservare, però, che Pascoli rimase sempre ed essenzialmente poeta, capace di suggestioni e di nostalgia verso il mistero e le religioni. Il suo pensiero, infi ne, non si manifesta mai, anche nelle prose, secondo un’argomentazione rigorosamente logica e deduttiva, ma procede in modo analogico, portando il lettore, come scrive nel Fanciullino, «nell’abisso della verità», senza fargli scendere «a uno a uno i gradini del pensiero». Parole chiave: fi losofi a, evoluzionismo, conoscenza, Platone, Nietzche, Haeckel.
Pascoli was interested in philosophy his entire life. He knew ancient philosophy, medieval philosophy and contemporary philosophy, a knowledge he owed to his discussions with his fellow lecturers of philosophical subjects at the Universities of Pisa, Messina and Bologna: Giuseppe Tarantino, Giovanni Cesca and Giuseppe Tarozzi. He studied the philosophers’ topics of language and art. He read, among the others, Plato, Augustine, Ficino, Vico, Spencer, Max Müller, James Sully, Nietzsche, Schopenhauer, Eduard von Hartmann, Ernst Heinrich Haeckel. After attending Francesco Acri’s university course about Plato, Pascoli looked for Plato the poet, the inventor of images. He criticized Nietzsche for his thoughts about the Overman, while others, like Haeckel, contributed to better defi ne the philosophical substrate of his vision of the world. The refl ection on Pascoli looks like a form of ethical and aesthetic evolutionism, areflection arising from his rejection of the distinction between spirit and matter, his subsequent rejection of the existence of an immortal soul, and his belief that human knowledge cannot transcend sensitive experience. However, we must observe that Pascoli remained a poet, capable of evocative atmospheres and nostalgia towards mystery and religions. Finally, Pascoli never expressed his thought by following a strictly logical and deductive reasoning, not even in his prose; his thoughts followed an analogical path, thus leading the reader, as he wrote in the Eternal Child, down the «abyss of the truth» instead of making him follow «the process of thought one step at a time». Keywords: philosophy, evolutionism, knowledge, Platone, Nietzche, Haeckel.
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