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Leonardo tra iris e narcisi

Marconi Giancarlo
Articolo Immagine
ISSN:
0028-0658
Rivista:
Natura & Montagna
Anno:
2017
Numero:
2-3
Fascicolo:
Natura & Montagna N.2-3/2017

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La flora delle due versioni della Vergine delle Rocce viene esaminata in dettaglio. Mentre appare chiaro che la versione londinese è stata completata da un allievo del grande Maestro, è interessante rilevare come, nella parte autentica della versione del Louvre, Leonardo dispone con cura le piante secondo criteri ecologici e fenologici, senza dimenticare il significato simbolico delle specie ritratte e, soprattutto, l’omaggio ai mecenati a cui, di volta in volta, fu legato nella sua straordinaria vicenda artistica. La Vergine delle Rocce, uno dei capolavori assoluti di Leonardo da Vinci è sicuramente quello che mostra il maggior numero di dettagli botanici. Attualmente le versioni attribuite con sicurezza al grande genio del Rinascimento italiano sono due, una conservata al Museo del Louvre a Parigi (fig. 1) e l’altra alla National Gallery di Londra (fig. 2). Una terza tela, conservata presso una collezione privata svizzera e nota come la versione Cheramy, recentemente esposta a Senigallia nella mostra per il Giubileo Mater Misericordiae, è tutt’ora oggetto di discussioni riguardo la paternità, anche se uno dei maggiori specialisti del pittore, Carlo Pedretti, lo ha attribuito, non senza esitazione, a Leonardo. Anche da un primo esame delle due opere maggiori, appare chiaro che il corredo botanico dei due quadri è completamente diverso, tanto da avere indotto molti critici ad attribuire a un collaboratore di Leonardo la parte botanica della tela conservata a Londra. In questo articolo mi sono ripromesso di considerare le varie specie presenti nelle due versioni del capolavoro, anche perché, seppure molto studiati, gli aspetti naturalistici sono stati spesso sottovalutati e non sempre hanno trovato un’identità di interpretazione tra i vari critici. Questo a dispetto della grande importanza che rivestono anche per la collocazione temporale e geografica delle due opere.