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Progettazione di palificate per la
stabilizzazione di pendii: dai metodi agli
stati limite ultimi a una progettazione
agli spostamenti.
L’impiego di paratie filtranti (palificate) per la messa in sicurezza
di pendii instabili è sempre più considerato un efficiente mezzo di
intervento per la riduzione del rischio da frana.
Tali opere sono utilizzate non solo per impedire il possibile
collasso del versante (facendo riferimento a una progettazione agli
stati limite ultimi per il meccanismo di rottura individuato nel
pendio), ma anche per ridurre le velocità di movimenti gravitativi
lenti o limitare gli spostamenti del corpo di frana in caso di eventi
sismici (facendo riferimento in questo caso a metodi di progettazione
negli spostamenti). Una progettazione rigorosa secondo metodi
numerici avanzati richiederebbe la soluzione di complessi problemi
di interazione tra terreno e struttura, capaci di tenere debitamente
in conto le non linearità nel comportamento meccanico del terreno,
della struttura e delle interfacce tra i due. Tali metodi sono
oggigiorno utilizzati abbastanza frequentemente per scopi di ricerca,
ma non possono ancora essere considerati come strumenti standard
nella comune progettazione in ambito geotecnico.
Esistono in letteratura varie alternative a tali metodi numerici,
generalmente ispirate al problema della valutazione della capacità
portante di pali sotto carico orizzontale, ma manca ancora un quadro
organico di riferimento per la progettazione. Nel presente articolo si
propone un approccio strutturato su tre distinti livelli, per fornire al
progettista una guida al dimensionamento geotecnico di tali opere,
tenendo debitamente in conto i livelli prestazionali attesi per l’intervento.
Il quadro progettuale qui proposto, a parere degli A utori, può anche
essere concettualmente esteso alla progettazione in ambito sismico.
Slope stabilizing piles are often considered an efficient solution for landslide risk mitigation. They are employed not only to prevent the slope collapse (therefore designed, in this case, by means of Ultimate Limit State analyses referred to the activation of localized failure mechanisms within the soil mass), but even to reduce the soil displacement rate in creeping mechanisms or under seismic actions (designed, in these cases, by employing diplacement-based design approaches). Rigorous design methods would require the numerical solution of a complex soil-structure interaction problem, taking into account the nonlinear behaviour of soil, structure and relative interfaces. These methods are rather well established for research purposes, but they are still too demanding (from both computational and economic viewpoints) to be considered a standard design tool for practical engineering applications. In the last decades, several alternative simplified design methods have been proposed (generally based on the classical solutions for piles under horizontal loads) but numerous aspects of the mechanical behaviour of these stabilizing systems have not been yet fully clarified in a well structured framework. Therefore, this paper is intended to guide the designer from the definition of the geometrical and structural properties of these systems toward a rational application of the design methods, by critically considering the structure performance. The proposed framework can even conceptually be extended to seismic applications.
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