I rendimenti espressi in termini di numero di grani (GN) di cereali sono strettamente correlati alla durata del periodo di emergenza - spigatura (EH) e alle condizioni ambientali. Il presente lavoro indaga gli effetti dell’aumento di fotoperiodo, temperatura ed escursione termica sulla durata di EH e sulla resa del grano duro. Sono stati utilizzati dati relativi alla varietà Karim, coltivata senza condizioni limitanti per acqua e nutrienti in tre siti tunisini: Tunisi (16 date), Kef (8 date) e Mornag (5 date). E’ stata osservata una variazione di GN compresa fra 17.200 a 800 grani m-2 con EH compreso tra 114 e 32 giorni, rispettivamente per semine a novembre e a luglio. La spigatura è stata raggiunta più velocemente per le semine convenzionali e con temperatura più elevata con una riduzione dell’intervallo di EH di circa 12 giorni ogni 1 °C di aumento durante la fenofase. L’applicazione delle unità fototermiche modificate (MPTU) ha dato i migliori risultati predittivi per le date di semina convenzionali e non convenzionali. I risultati hanno mostrato la possibile sostituzione dell’effetto dell’aumento del fotoperiodo con il tasso di incremento della temperatura, GN è risultato correlato alle temperature massime corrette dal logaritmo dell’ampiezza termica, che può esprimere l’intensità dello stress termico e può essere utilizzato come predittore soddisfacente del rendimenti ottenibili in condizioni non limitanti di acqua e di nutrienti e in ambiente mediterraneo. Parole chiave: frumento duro, fenologia, indici termici, numero di cariossidi, stress termico.