Interpretazione di prove di carico a rottura su micropali installati in terreni alpini eterogenei. L’articolo tratta di importanti aspetti legati alla costruzione e all’interpretazione di prove di carico condotte su pali di piccolo diametro, comunemente detti micropali, installati mediante trivellazione e getto a gravità in terreni fortemente eterogenei. Queste formazioni, in genere incontrate nelle zone di pendio delle regioni alpine italiane, sono prevalentemente costituite da una miscela caotica e granulometricamente irregolare di ghiaia e sabbia con limo e argilla spesso contenente ciottoli e massi. Sono pertanto difficilmente caratterizzabili dal punto di vista geotecnico, date le problematiche relative all’esecuzione di prove di laboratorio o in sito, ad esclusione delle classiche prove dinamiche. Ciononostante, questi terreni mostrano un significativo grado di mutuo incastro e una risposta meccanica a taglio fortemente dilatante, dalla quale dipende lo sviluppo di un’elevata resistenza sia di punta sia per attrito laterale anche in micropali di tipo colato, vale a dire in configurazioni caratterizzate da un limitato confinamento laterale. Un simile comportamento non è tipicamente descritto dagli usuali approcci di progettazione dei micropali che, spesso, forniscono una stima troppo conservativa del carico limite verticale. Al fine di rendere tali metodi di progettazione più adatti a rappresentare la realtà fisica del sito, è stato realizzato un apposito campo sperimentale nelle Alpi nord-orientali nel quale condurre diverse prove a rottura in compressione e a trazione in condizioni controllate. Sulla base dei risultati di queste prove è stata valutata l’affidabilità dei più comuni metodi di calcolo dei micropali. Parole chiave: pali trivellati, micropali, terreni eterogenei, test di carico su pali