Nell’opera pascoliana in prosa e in poesia si colgono profonde risonanze tra le tre grandi figure di padri rappresentate: i due padri danteschi, Manfredi e il conte Ugolino della Gherardesca, e Ruggiero Pascoli. Tutti e tre sono stati uccisi e la loro morte violenta ha determinato l’altrettanto tragico destino dei loro figli: i figli di Manfredi rinchiusi per tutta la vita in prigione, i figli di Ugolino morti di fame col padre nella Torre della Muda di Pisa, i figli di Ruggiero privati per sempre della fanciullezza. Solo la poesia può compiere la vendetta di tutto questo. Forse per questa arcana correlazione, nei Canti di Castelvecchio ogni volta che Pascoli ricorda la morte del padre, riaffiora con arte allusiva un’immagine dell’Inferno di Dante, che ci fa vedere simultaneamente alla tragedia di Ruggiero Pascoli e dei suoi figli, quella del padre dantesco, per Pascoli, traditore dei suoi figli e nipoti.

Parole chiave: Dante, Ugolino, Manfredi, fanciullezza, padre, morte, vendetta, poesia.