Le esposizioni di arte medievale in Italia non hanno goduto dell’ampio consenso che è stato tributato a simili manifestazioni in Francia, Germania e Inghilterra, paesi in cui il periodo medievale è coinciso con la formazione dello stato nazionale unitario; infatti per lungo tempo lo studio del Medioevo ha avuto dimensione comunale o regionale, ristretta a etnie «barbariche» e alla contrapposizione fra linguaggio colto e volgare. La svolta critica del secondo dopoguerra ha iniziato a recuperare alcuni aspetti, come la riforma gregoriana e la rinascita del XII secolo, conte-sto entro il quale iniziano a collocarsi le esposizioni che vedono affermarsi, come comparsa e poi lentamente come protagonista, Matilde di Canossa. L’articolo esamina questo fenomeno, rilevando come neppure il diffondersi della Women History ha saputo rivalutare, a livello internazionale e nazionale, le varie componenti di questa complessa personalità, che pure occupa uno spazio im-portante nel nostro immaginario collettivo.  Parole chiave: Matilda di Canossa, mostra, arte medievale, studi femminili.