Banner OpenAccess

Naples Subway, “linea 6”: San Pasquale Station. A complex design solution resolved using T-section diaphragms with hydro-mill

Ribecco Angelo Giannelli Fabio Di Salvo Giuseppe
Articolo Immagine
ISSN:
0393-1641
Rivista:
Gallerie e grandi opere sotterranee
Anno:
2015
Numero:
116
Fascicolo:
Gallerie e grandi opere sotterranee n.116/2015

Acquisto digitale

Acquista:

€ 20.00

Metropolitana di Napoli, linea 6: stazione San Pasquale. Una complessa soluzione progettuale risolta mediante l’impiego di diaframmi a “T” con idrofresa 
La progettazione della Stazione San Pasquale, una delle quattro nuove stazioni previste per il prolungamento della Linea 6 della Metropolitana di Napoli, ha dovuto affrontare complesse problematiche, legate alle particolari condizioni geotecniche al contorno e al tessuto urbanistico in cui è inserita, dovendo ricorrere a strutture di contenimento degli scavi in grado di garantire una elevata rigidezza, non ottenibile con strutture a geometria di tipo tradizionale. L’adozione di pannelli di paratia a “T” realizzati con moderne tecnologie quale l’idrofresa ha rappresentato la soluzione a tali problematiche, introducendone, però, altre di carattere logistico-tecnologico che hanno implicato una attenta e particolare organizzazione del cantiere. La notevole profondità dei pannelli, i terreni attraversati, le dimensioni dello scavo e la sua particolare geometria hanno imposto uno studio dettagliato delle attrezzature impiegate, del confezionamento delle gabbie e del loro assemblaggio, dell’esecuzione dei getti in calcestruzzo, tutto al fine di garantire non solo la realizzazione dell’opera nel rispetto delle specifiche progettuali, ma anche il mantenimento di una elevata produttività delle risorse investite nel cantiere.

The design of the San Pasquale station, one of the four new stations planned for extending the Naples subway’s “Linea 6,” had to deal with complex problems connected with the particular surrounding geotechnical conditions and the urban fabric it is inserted into; it was necessary to resort to structures to contain the excavations, able to guarantee a high rigidity unattainable with structures with traditional geometry. The adoption of T-section bulkhead panels executed with such modern technologies as the hydro-mill was the solution to these problems, but introduced others of a logistical and technological nature that entailed careful and special work site organization. The considerable depth of the panels, the soils traversed, the excavation’s dimensions, and its particular geometry required a detailed study of the equipment employed, of the packaging of the cages and their assembly, and of the execution of concrete castings, all to guarantee not only the execution of the work in compliance with the design specifications, but also the maintenance of high productivity of the resources employed at the work site.