Le Declamationes minores (II sec. d.C.) sono discorsi giudiziari fittizi elaborati da un maestro che insegna retorica a una classe di alunni. Il docente solitamente impersona solo una delle due parti in causa; in alcuni casi, però, adotta una differente strategia: ‘presta la voce’ anche alla seconda parte in causa – la pars altera. La pars altera compare anche in alcune declamazioni della silloge di Calpurnio Flacco, autore sul quale abbiamo informazioni a dir poco esigue. Le declamazioni di questo umbratile autore ci sono per giunta pervenute in forma ‘ridotta’: non ne possediamo cioè lo sviluppo completo, ma esclusivamente le sententiae. Il presente volume si occupa della pars altera nelle Declamazioni Minori e negli Excerpta di Calpurnio Flacco, interpretando le diverse funzioni didattiche che questa ‘seconda voce’ svolge nei due corpora declamatorî.
INDICE
Dimatteo Giuseppe
Ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze del testo e del libro manoscritto all’Università di Cassino e ha insegnato “Filologia latina” e “Lingua e letteratura latina” alle Università di Ferrara e Cassino. Si è occupato di Giovenale, pubblicando numerosi articoli e un’edizione con traduzione e com-mento della Satira 8 (Berlin-Boston, 2014) e curando (con A. Stramaglia e S. Grazzini) gli atti del convegno internazionale Giovenale tra storia, poesia e ideologia (Berlin-Boston, 2016). Durante il periodo di formazione post-dottorale all’Alma Mater – Università di Bologna si è dedicato alla declamazione in lingua latina ed è entrato a far parte di un gruppo di ricerca impegnato nello studio delle Declamazioni minori attribuite a Quintiliano. Si è occupato del rapporto tra diritto positivo e diritto declamatorio e ha pubblicato numerose note critico-testuali sulle Minores. Per questo editore ha pubblicato (con L. Pasetti, A. Casamento, G. Krapinger, B. Santorelli e C. Valenzano) l’edizione, traduzione e commento delle Declamazioni minori 144-292 attribuite a Quintiliano (2019).