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Use of seismic piezocone for the assessment of the propagation velocity of body waves

Lo Presti Diego Fiera Francesco Perini Massimiliano Pagani Ermanno Siviero Massimiliano Stacul Stefano
Articolo Immagine
ISSN:
0557-1405
Rivista:
Rivista Italiana di Geotecnica
Anno:
2024
Numero:
2
Fascicolo:
Rivista Italiana di Geotecnica N. 2/2024
DOI:
10.19199/2024.2.0557-1405.090

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Uso del piezocono sismico per la valutazione della velocità di propagazione delle onde di volume

Sebbene il cono sismico (SCPT) sia in uso sin dagli anni 80, la maggior parte delle pubblicazioni tecnico/scientifiche, disponibili in letteratura tecnica, confrontano positivamente le misure della velocità di propagazione delle onde di taglio (Vs) ottenute mediante SCPT con altre consolidate metodologie mentre raramente sono disponibili confronti simili riguardanti la velocità di propagazione delle onde di compressione (Vp). Il presente lavoro riguarda la qualità delle misure della velocità di propagazione di onde Vs e Vp per mezzo del piezocono sismico (SCPTu). A tale scopo sono state eseguite misure col piezocono sismico in tre differenti siti. Queste attività sono nate da una collaborazione tra Università di Pisa, Pagani Geotechnical Equipment e Geo-Energizer snc. In particolare, le indagini sono state eseguite in un campus dell’Università di Pavia, nel campus del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e in un terzo sito a Castel San Giovanni (PC). Il sito dell’Università di Pavia consiste fondamentalmente di un orizzonte di circa 16 m di terreno granulare (sabbie e limi addensati) sovrastante un orizzonte di ghiaia. Il sito dell’Università di Pisa è il tipico sottosuolo Pisano consistente di alternanze di argille e limi argillosi sino alla profondità di circa 30 m. Il terzo sito (Castel San Giovanni) consiste di un orizzonte più superficiale (sino a 10 m circa di profondità da pc.) di terreni a grana fine sovrastanti un orizzonte di limi e sabbie. I risultati ottenuti nei tre siti, con campagne di indagine anche ripetute sono state confrontati con i risultati di prove in foro (Cross Hole-CH e Down Hole-DH), prove non invasive (sismica a riflessione interpretata introducendo alcune semplificazioni) e prove con dilatometro sismico (SDMT). Queste ultime hanno riguardato solamente il confronto delle misure di Vs. La metodologia semplificata per interpretare le misure di sismica a riflessione è denominata MARW (Multichannel Analysis of Reflection Waves) perché introduce alcune semplificazioni simili alla tecnica MASW. Il lavoro non tratta i limiti e l’utilità delle misure delle velocità delle onde di compressione Vp in terreni superficiali saturi ma si preoccupa unicamente della qualità delle misure con particolare attenzione al tipo di sorgente e al tipo di ricevitore. Premesso che i confronti nei tre siti tra le misure ricavate da prove SCPTU e quelle ottenute con altre metodologie sono risultati estremamente positivi, per quanto riguarda la sorgente ed i ricevitori è possibile ricavare le seguenti conclusioni: – Gli accelerometri utilizzati offrono una più elevata frequenza di campionamento ma un rapporto segnale/ rumore più basso rispetto ai geofoni che sono stati impiegati. La più elevata frequenza di campionamento consente di utilizzare la cross-correlazione per interpretare immediatamente on-site le misure effettuate. Diversamente è necessario individuare manualmente il tempo di arrivo e questo non può essere agevolmente e rapidamente fatto nel corso delle misure. Il miglior rapporto segnale/rumore dei geofoni consente di avere misure di ottima qualità anche in terreni consistenti e a elevate profondità. – Per quanto riguarda la sorgente, non è risultato significativo l’impiego di mazze di diverso peso e foggia come pure l’impiego di piastre di diverso materiale (teflon/alluminio). È invece risultato fondamentale (per una corretta misura delle onde P) tenere una distanza, in superficie, di almeno tre metri tra sorgente e ricevitore. Una distanza di 5-6 m appare persino preferibile. La necessità di allontanare la sorgente nasce dal fatto che gli impatti verticali generano onde di superficie che si propagano al contatto terreno/aste (una problematica simile a quella riscontrata nelle misure DH). Infine, i confronti effettuati tra diverse metodologie di misure indicano come molto premettente l’impiego della sismica a riflessione con interpretazione semplificata (MARW).

Since its early appearance, Seismic Cone Penetration Test (SCPT) has been used for the assessment of the propagation velocity of shear waves (Vs). Many papers and reports compared the Vs, as inferred from SCPT, with those obtained by means of other geophysical tests. On the other hand, the assessment of the propagation velocity of compression waves (Vp) by means of SCPT is not so well documented. This paper mainly deals with the assessment of both Vs and Vp by means of seismic piezocone (SCPTu). Data from three different test sites are shown. The results from SCPTu were compared to those obtained from both in hole (Cross Hole- CH and Down Hole-DH tests) and non-invasive tests. Non-invasive tests are less expensive and less time-consuming. In particular, seismic reflection tests were performed for the purpose of comparison. Interpretation of seismic reflection tests was carried out by introducing some simplifications. Such a simplified approach was denoted as MARW (Multichannel Analysis of Reflection Waves). Indeed, the same simplifications, as for the MASW, were adopted. The paper does not consider the relevance and meaning of measured Vp in shallow saturated layers of soil deposits but is mainly devoted to the improvement of measurements quality and to the development of an on-site quick approach for the interpretation of the measurements.

Keywords: seismic test; seismic reflection; seismic piezocone, body waves propagation velocities.