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Alessandro Ghigi e i Musei scientifici dell’Università di Bologna

Zambotti Liliana
Articolo Immagine
ISSN:
0028-0658
Rivista:
Natura & Montagna
Anno:
2020
Numero:
2
Fascicolo:
Natura & Montagna N. 2/2020

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Alessandro Ghigi nel suo periodo di rettorato, dal dicembre 1930 all’agosto 1943, dette un nuovo e moderno assetto edilizio all’Ateneo bolognese e una degna collocazione dei preziosi materiali museali degli Istituti universitari. All’inizio degli anni Cinquanta i musei versavano in gravi condizioni. Per Ghigi non si trattava di incrementare, ma semplicemente di conservare collezioni spesso rarissime, documenti insostituibili raccolti da esploratori, studiosi, avventurieri e contenenti tipi ed esemplari di nuove specie e sottospecie. Ghigi credeva fermamente nel ruolo di Musei, Orti botanici e Giardini zoologici come centri di formazione, conservazione e ricerca, ma anche come strumenti di fondamentale importanza per la divulgazione nel campo delle Scienze, destinati non soltanto a far conoscere gli oggetti naturali in sé, ma anche le correlazioni esistenti tra gli organismi e l’ambiente. Ghigi anche dopo il suo pensionamento continuò a seguire l’amato Museo di Zoologia, aperto al pubblico il 9 ottobre 1949, nella nuova veste di presidente della Commissione Protezione Natura del C.N.R.