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La colomba eucaristica di Frassinoro: origine, fortuna critica, funzione e caratteristiche di un oggetto liturgico simbolico del Medioevo

Roversi Simona
Articolo Immagine
ISSN:
2612-3266
Rivista:
Matildica
Anno:
2018
Numero:
I
Fascicolo:
MATILDICA I-2018

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La colomba eucaristica appartiene all’Abbazia di San Claudio in Frassinoro, monastero che fino alla metà del XIII secolo poté stabilire costanti relazioni con cenobi d’oltralpe, in particolare quello di La Chaise-Dieu, vedendo rafforzato il proprio ruolo sia in ambito spirituale che culturale. Dunque non c’è da stupirsi per la presenza a Frassinoro di una suppellettile ecclesiastica di grande pregio proveniente dalle lontane botteghe di Limoges, quale la colomba eucaristica. Citata per la prima volta in un Inventario del 1657, essa fu posta all’attenzione degli studiosi a partire dal 1887 e a fine secolo esposta in importanti eventi nazionali ed internazionali; nel 1959 fu restaurata e qualche anno dopo integrata delle parti mancanti (becco, coperchio nel dorso e coda). In Italia l’adozione della colomba eucaristica, pendente sopra l’altare, per la conservazione delle particole consacrate, si diffuse nel XII-XIII secolo. La colomba di Frassinoro è realizzata in rame, in origine dorato, con ali decorate a smalto champlevé e gemme a cabochon in pasta vitrea. Le zampe sono inserite nel piattino di base, smaltato a motivi vegetali. Nel dorso si apre la cavità entro cui si riponeva il contenitore con la riserva eucaristica. Essa inoltre conserva il piattello originale che serviva da base per essere sospesa tramite catenelle sopra l’altare. Confronti con alcuni esemplari in Italia e all’estero – a Milano, Cluny, Burgo De Osma, Salisburgo e Boston – confermano l’attribuzione ad orafo limosino di inizi Duecento. 

Parole chiave: Colomba eucaristica, Frassinoro, Abbazia di San Claudio, oreficeria di Limoges, smalti champlevé, Tesoro dell’abbazia. 

The Eucharistic Dove of Frassinoro: origin, afterlife, function and characteristics of a Medieval symbolic Liturgical object

The Eucharistic Dove belongs to the Abbey of San Claudio in Frassinoro, a monastery which, up to the mid XIIIth century was able to establish constant relations with monasteries across the Alps, in particular with La Chaise-Dieu, which strengthened both its spiritual and cultural importance. So it’s not surprising to find in Frassinoro a valuable, ecclesiastical object coming from the distant workshops of Limoges like the Eucharistic Dove. First mentioned in an inventory of 1657, it came to the attention of scholars in 1887, and at the end of the century it was exhibited in major national and international events; in 1959 it was restored and, a few years later, the missing parts (beak, lid on the spine and tail) were added. In Italy the introduction of the Eucharistic Dove hanging above the altar, for the preservation of consecrated Hosts, dates from the 12-13th centuries. The dove of Frassinoro is made of copper, originally gilded, decorated with champlevé enamel wings and cabochon gems of glass paste. The legs are inserted into the base plate, enamelled with plant motifs. Inside its back there’s a cavity for the container of the Eucharist. The original plate that served as a base when it was suspended by chains above the altar has been preserved. Comparisons with other similar specimens in Italy and abroad – in Milan, Cluny, Burgo De Osma, Salzburg and Boston – confirm the attribution to an unknown Limousin goldsmith of the early XIIIth century. 

eywords: Eucharistic Dove, Frassinoro, Abbey of San Claudio, goldsmiths of Limoges, champlevé enamels, Abbey treasure.