Dopo una ricognizione sugli esordi di Federigo Tozzi, lo studio offre una rapida e nondimeno puntuale configurazione delle sue opere, ognuna presentata nei tratti che la caratterizzano in rapporto all'evoluzione del percorso artistico dello scrittore senese. Punti di raccordo sono l'ideologia sottesa ai testi e soprattutto un'inesausta ricerca espressiva, che punta alla delineazione di uno stile unico, saldamente legato alle proprie radici toscane ma insieme teso a progettare una scrittura nuova, in linea con le attese di un secolo ormai insofferente verso ogni presunzione di traduzione oggettiva della realtà nella parola letteraria, compiaciuto invece di denunciare, attraverso tale parola, l'autonomia e l'assoluta relatività della percezione rispetto alla cosa percepita. Concludono il volume una bibliografia ampia e aggiornata dei testi dell'autore, una storia della critica su di essi e qualche 'as-saggio' della sua saggistica, meno nota della narrativa e tuttavia ad essa completamentare e, allo stesso modo, percorsa da una pervicace ansia di innovazione, con in più una sferzante vis polemica, che completa il ritratto di uno scrittore difficile e 'scomodo', ormai entrato però a pieno titolo nel canone della nostra letteratura novecentesca.