In una realtà inquieta e travagliata come la nostra, la “letteratura di viaggio” può dischiudere – alla conoscenza – preziosi universi, capaci di farsi riflessione autentica sulla condition humaine, tramite approcci interdisciplinari, pluriprospettici, intersezionali, e divenire banco di prova per strategie feconde di studio e ricerca, mosso orizzonte di confronto con àmbiti disciplinari e professionali differenti ma in felice dialogo, momento d’empatico contatto interpersonale e interculturale, memoria attiva allo specchio dell’autocoscienza, frontiera aperta all’Alterità, palestra per un addestramento possibile nei confronti della complessa rete dispiegata dal reale. Il volume prova a condividere traiettorie di conoscenza tramite l’ascolto delle voci e dei vissuti di persone che – soprattutto dalla spècola “italiana” – hanno lasciato traccia d’esperienze di viaggio tra Medioevo e Seicento, e di persone che a quelle esperienze hanno dedicato tempo, studio, impegno, attenzione, ricerca, con risultati forieri di ricco dibattito.
Svolge attività didattica e di ricerca presso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’ Università di Bologna. I suoi studi riguardano in particolare l’Umanesimo bolognese (Giovanni Sabadino degli Arienti), la letteratura gesuitica del Seicento (Daniello Bartoli), la cultura letteraria e politica del Settecento in Emilia-Romagna, nonché la fortuna di Dante nell’Ottocento europeo e l’opera di Gabriele D’Annunzio. Tra le curatele: A. Albertazzi, Il Carducci in professione d’uomo, Lanciano, Carabba, 2008; A. F. Ozanam, Dante e la filosofia cattolica del tredicesimo secolo, Bologna, Forni, 2010; (con B. Basile), Le nozze dei Bentivoglio (1487). Cronisti e poeti, Napoli, La scuola di Pitagora, 2014.
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