Approcci ingegneristici per lo sviluppo di metodiche alternative alla sperimentazione in vivo
La Bioingegneria presenta
numerose e importanti ricadute per la salute e il benessere degli esseri umani
ed è, di conseguenza, profondamente connessa a tematiche sociali e etiche. In questo
contesto, un argomento particolarmente dibattuto è l’uso degli animali per
valutare l’efficacia e la sicurezza di nuovi prodotti, come farmaci o
dispositivi medici. Grazie ad un aumentato livello di consapevolezza da parte
sia della comunità scientifica che della società civile, si è verificato negli ultimi anni un
crescente impegno dei legislatori europei atto a limitare e regolamentare l’uso
degli animali nella sperimentazione scientifica. La strada per una completa
implementazione del principio delle 3R (riduzione, raffinamento e
sostituzione), formulato nel 1959 da Russel e Burch, è ancora lunga e talvolta
il legislatore ha anticipato evidenze scientifiche non ancora pienamente mature
ma, nel suo complesso, l’impiego dei metodi alternativi è ormai una realtà
consolidata. In questo contesto si colloca la
34sima scuola di Bioingegneria, che mira ad informare e formare i giovani
membri della comunità sulle implicazioni dell’utilizzo degli animali in ambito
industriale e/o scientifico, mostrando come l’approccio multidisciplinare che caratterizza
la Bioingegneria possa contribuire alla riduzione dell’uso degli animali stessi
attraverso la progettazione di sistemi ingegneristici innovativi e lo sviluppo
di nuovi paradigmi sperimentali.