Banner OpenAccess

Breve saggio sulla abbreviazione

Cevolini Alberto
Articolo Immagine
ISSN:
2240-3604
Rivista:
TECA
Anno:
2017
Numero:
11-12
Fascicolo:
TECA N.11-12/2017

Acquisto digitale

Acquista:

€ 14.00

Di recente si è riaperto il dibattito su un tema che già in passato era stato considerato da paleografi e bibliografi ingiustamente trascurato: l’abbreviazione. Il rammarico per lo stato di desolazione degli studi su questo argomento è ancora grande. In questo breve saggio si suggerisce che per colmare questa lacuna sia indispensabile un approccio interdisciplinare che metta al centro dell’attenzione l’operazione coinvolta dai sistemi abbreviativi: la comunicazione. La novità di questo approccio sta soprattutto nel fatto che esso inverte completamente la prospettiva adottata in passato dagli studiosi e considera le abbreviature non dal punto di vista di chi scrive ma dal punto di vista di chi legge. Questa decisione metodologica apre delle possibilità di investigazione finora inesplorate. L’abbreviazione viene considerata qui come un modo di articolare la ridondanza in un mondo, quello soprattutto tardo-medievale, dove la ricerca di informazioni nei testi scritti a mano era messa in secondo piano. Si esplora poi il ruolo che la stampa ha avuto nel determinare la scomparsa abbastanza repentina dei sistemi abbreviativi dai libri stampati e si suggeriscono infine alcuni spunti per la ricerca futura sui media digitali.

Recently, scholars have reopened the debate on a subject that, in the past, had been considered unjustly neglected by paleographers and bibliographers: the abbreviation. The regret for the desolation of studies on this topic is still great. This short essay suggests that an interdisciplinary approach is essential to fill this gap. Such an approach focuses on the operation on which abbreviative systems are based, which is communication. The novelty of this approach lies above all in the fact that it completely reverses the perspective adopted in the past and considers abbreviations not from the standpoint of the writers but from the standpoint of the readers. This methodological decision opens up to investigation possibilities which have been unexplored so far. The abbreviation is considered here as a way of articulating redundancy in a world, especially the late-medieval one, where the search for information in handwritten texts was overshadowed. The role that the printing press had in the sudden disappearance of abbreviated systems from printed books is then explored. Finally, some ideas for future research on digital media are suggested.