E’ stato il giornalista americano John Reed (1887-1920) a
inventare la Rivoluzione d’ottobre come dramma dei dieci giorni. Il suo celebre
Ten Days That Shook the World (1919)
non ha soltanto descritto in maniera assai vivida le convulse giornate che
portarono alla presa del potere da parte dei bolscevichi, ma pure ha dato
spessore narrativo a quegli eventi, rendendo epiche le gesta dei suoi protagonisti.
Il presente volume, attraverso una riflessione di ordine teorico e critico-letterario,
mette in luce le principali ragioni del successo dell’opera, comparandone forme
e contenuti con altre versioni della rivoluzione, e discutendone gli assunti
ideologici, anche alla luce di come essa è stata interpretata nel tempo. A partire
dall’opera di Reed viene quindi affrontato il complesso rapporto tra ribellione
e rivoluzione nella teoria marxista del Novecento e dialetticamente viene
descritta la profonda distanza che separa la nostra contemporaneità dall’epoca
delle grandi Rivoluzioni.
INDICE
Fastelli Federico
E’ Ricercatore di Letterature comparate all’Università di Firenze. I suoi studi si sono focalizzati soprattutto sulle avanguardie europee del secondo Novecento e sui rapporti tra letteratura e altre arti. Tra le sue pubblicazioni: Dall’avanguardia all’eresia. L’opera poetica di Elio Pagliarani (Società Editrice Fiorentina, 2011), Il Nuovo Romanzo. La narrativa d’avanguardia nella prima fase della postmodernità (1953-1973) (Firenze University Press, 2013). Assieme a Teresa Spignoli, Marco Corsi e Maria Carla Papini, ha curato il volume La poesia in immagine/L’immagine in poesia (Campanotto, 2014).