Giovenale viene ancora troppo spesso appiattito sulla sua fase iniziale
‘indignata’, rispetto a cui la produzione successiva tende a sbiadire in
affrettate generalizzazioni. Risulta così svilito un itinerario compositivo che
denota invece un’incessante ricerca di nuovi e diversi modi di fare satira. In
quest’ottica, la scansione delle sedici satire giovenaliane in cinque libri –
che tutto induce a considerare d’autore – è punto di partenza imprescindibile
per seguire un tracciato evolutivo, che si cerca qui di ripercorrere
attraverso il commento a una satira per ciascun libro (con l’inevitabile
eccezione del libro II, interamente occupato dalla lunghissima satira 6, e
comunque del tutto in linea con il I).
INDICE
Stramaglia Antonio
(1967) insegna Lingua e letteratura latina nell’Università di Bari. Si è occupato di Apuleio, e più globalmente di narrativa e altra letteratura ‘di consumo’ in Grecia e a Roma; di paradossografia (Flegonte di Tralle), e in generale del meraviglioso e soprannaturale nel mondo antico; di testualità scolastica, specie retorico-declamatoria (in primis le Declamazioni maggiori pseudoquinti¬lianee e la documentazione papirologica); degli usi del ‘fumetto’ nell’antichità greco-romana; della satira di Giovenale; del ‘nuovo Galeno’. Su Giovenale ha curato anche il volume (con S. Grazzini e G. Dimatteo): Giovenale tra storia, poesia e ideologia, Berlin-Boston 2016. Lavora attualmente a ulteriori progetti sulle Declama¬zioni maggiori, Apuleio, Petronio, Terenzio.