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Commissione per i testi di lingua. Collezione di opere inedite o rare

Commissione per i testi di lingua. Collezione di opere inedite o rare
Direzione:
Vecchi Galli Paola

La Commissione per i testi di lingua di Bologna, istituita il 16 marzo 1860 per decreto del governatore delle Provincie dell’Emilia Luigi Carlo Farini, ha avuto due principali collane di edizioni critiche di testi italiani, che presero l’avvio nel 1861: la “Collezione di Opere inedite o rare dei primi tre secoli della lingua” (divenuta, più semplicemente, “Collezione di Opere inedite o rare” a partire dal vol. 111), e la “Scelta di Curiosità letterarie inedite o rare dal secolo XIII al XIX in appendice alla Collezione di Opere inedite o rare”.

La “Collezione” inizia con l’uscita della Miscellanea di Opuscoli inediti o rari dei secoli XIV e XV- Prose. Volume primo (Torino, Dall’Unione Tipografico-Editrice, 1861), compilata da diversi membri della Commissione con un Proemio di Francesco Zambrini, il primo presidente dell’istituto (1860-1885) ed ha toccato con il vol. 170 (Scipio Slataper, Il mio Carso, a cura di Roberto Norbedo, Bologna, Pàtron, 2019) anche un autore del Novecento. Si è caratterizzata, fin dall’origine, per una selezione di opere di ampio respiro e dimensione, riferibili ai nostri classici (Dante, Petrarca, Boccaccio, Guicciardini, Tasso) o ad altri importanti scrittori (Guittone, Boiardo, Tassoni), ma anche ad autori minori o a testi anonimi (L’Intelligenza); spesso le sue edizioni hanno presentato raccolte miscellanee di rimatori antichi tratte da prestigiosi codici (si ricordino solo Le Rime del Codice Isoldiano della Biblioteca Universitaria di Bologna pubblicate da Lodovico Frati nel 1913, 2 voll., Bologna, Romagnoli-Dall’Acqua). La collana si segnala per il suo formato rilegato e non tascabile (17×24 o talvolta superiore).



Tutti i testi pubblicati nella collana sono sottoposti a un processo di peer review che ne attesta la validità scientifica.

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